La tradizione dei Maccheroncini di Campofilone I.G.P.
Quando nascono
La tradizione pastaia di Campofilone inizia secondo leggende popolari-gastronomiche scritte sin dal 1400, dove in una particolare ricetta si citano i “Maccheroncini fini fini“. Mentre i primi documenti certi che si riferiscono a questa pasta denominata anche capelli d’angelo, risalgono al Concilio di Trento del 1560, dove viene menzionata con la dicitura “così sottile da sciogliersi in bocca”. Persino Giacomo Leopardi li cita tra le sue 49 pietanze preferite della cucina marchigiana.
Il nome Maccheroncini, diminutivo di maccheroni, deriva dal fatto che le massaie di Campofilone facessero a gara a chi riuscisse a tagliarli in modo più sottile.
La ricetta tipica campofilonese ne prevede il condimento, sopra una tavola di legno che ne possa trattenere l’acqua di cottura in eccesso, con un ragù rosso di carni miste (manzo, maiale e anatra muta).
Nello Spinosi e il primo laboratorio artigianale
La ricetta secolare è stata tramandata inalterata: l’impasto preparato con le migliori farine di grano duro e uova fresche, senza l’aggiunta di acqua, viene steso in sottili sfoglie e tagliato in fili sottilissimi disposti ad asciugare su caratteristici fogli di carta.
Su questi particolari fondamenti, nell’anno 2013 L’Unione Europea attribuisce ai “Maccheroncini di Campofilone” il marchio di origine “Indicazione di Origine Protetta I.G.P.”.
Nel Disciplinare di Produzione della Indicazione Geografica Protetta “Maccheroncini di Campofilone” è indicato il nome di NELLO SPINOSI, riconoscendogli di diritto la titolarità dell’apertura del PRIMO LABORATORIO ARTIGIANALE per la produzione dei Maccheroncini a Campofilone.
Vincenzo Spinosi porta i Maccheroncini nel mondo
A VINCENZO SPINOSI, figlio di Nello, va il merito di aver fatto conoscere i Maccheroncini di Campofilone in tutto il mondo: in particolare si avventura per le strade d’America e grazie all’indiscutibile qualità dei suoi prodotti e alla sua straripante simpatia, riesce ad affascinare quel “nuovo mondo”. In uno dei suoi primi viaggi oltreoceano, ad oltre 10.000 metri di altitudine, a bordo del leggendario “Concorde”, cucina i Maccheroncini per la gioia e lo stupore dell’intero equipaggio e dei passeggeri.
Negli anni a venire una quantità sterminata di incontri stellari confermarono la strada di un successo inarrestabile: attori, vip, protagonisti del mondo dello sport, volevano vedere e assaggiare le straordinarie creazioni di Vincenzo Spinosi. Il suo nome venne in numerose occasioni affiancato e associato alle più importanti griffe della moda; un prodotto nostrano evolveva così in immagine e notorietà.